Castello Vicchiomaggio è un’azienda vitivinicola, il vino è sempre stato prodotto al castello e i suoi proprietari John e Paola Matta sono dediti a mantenere intatta questa tradizione, iniziata secoli addietro.
La tenuta si estende per 140 ettari di cui: 34 coltivati a vigneto, 10 ad olivo, ed il restante è parco.
Tra le varietà coltivate spicca su tutti il Sangiovese, uva tradizionale e fondamentale per la produzione del Chianti Classico. Sono presenti, però, altri vitigni di varietà internazionali quali il Merlot e Cabernet Sauvignon. Queste ultime in particolare vengono utilizzate per la produzione di vini rossi IGT.
Il terroir della zona è caratterizzato da un clima mediterraneo e dal tipico terreno ricco di argilla e pietre grandi, il cosiddetto Galestro.
Una particolare attenzione è rivolta all’esposizione dei vigneti, sono infatti tutti rivolti verso Sud, per garantire la massima esposizione solare durante tutta la giornata.
Per quanto riguarda il sistema di allevamento ne sono stati scelti due differenti: cordone speronato e guyot. La loro applicazione dipende dal tipo di varietà scelto e dalla resa produttiva di ogni vitigno. In questo modo viene gestita la quantità di uva prodotta e, conseguentemente, la qualità del prodotto finito. Inoltre questi sistemi di allevamento permettono di evitare un eccessivo allontanamento dei tralci dal tronco principale e quindi di avere una maggiore concentrazione di sostanze necessarie alla corretta maturazione dell’uva. La raccolta delle uve avviene manualmente e si protrae da metà settembre a metà ottobre.
Al momento della raccolta i grappoli vengono selezionati a mano per poi essere pressati in appositi macchinari. Il prodotto così ottenuto viene trasferito in vasche di acciaio inox a temperatura controllata.
A questo punto comincia la fermentazione alcolica grazie alla presenza di lieviti. Questa fermentazione ha una durata che varia dai 12 ai 15 giorni. In seguito si procede alla svinatura ovvero la separazione della parte liquida dalle bucce che fino ad ora avevano contribuito alla fermentazione alcolica. Le bucce non vanno, però, sprecate ma bensì riutilizzate in un processo di distillazione per la produzione della grappa.
Il vino, privato delle bucce, rimane nelle vasche d’acciaio per ancora 20/30 giorni, dove avviene la seconda fermentazione, la così detta: “fermentazione malolattica”.
A gennaio il vino viene trasferito nella cantina di maturazione, dove riposerà nelle botti e nelle barrique di rovere francese. Il tempo di maturazione in legno varia da un minimo di 8 mesi ad un massimo di 24, a seconda della tipologia di vino.
Terminato l’affinamento il vino viene imbottigliato, per poi riposare ulteriormente nella bottiglia prima dell’entrata in commercio.